Psicologo o psichiatra: come scegliere tra i due?
Nell’immaginario comune la differenza che c’è tra uno psicologo e uno psichiatra avviene semplicemente per mezzo di eventuali adozioni di psicofarmaci o medicine, che possono essere prescritte dal secondo per la cura di eventuali disturbi mentali che sono appurati dal punto di vista medico e clinico. Per questo motivo, molte persone decidono di essere lontane, quanto più possibile, dalla figura dello psichiatra, rifugiandosi In uno psicologo o, nella maggior parte dei casi, scegliendo di non percorrere nessuna delle due strade; per quanto si tratta di una definizione che può avvicinarsi alla realtà dei fatti, non bisogna pensare a psicologo e psichiatra come a due persone differenti, di cui l’una comprensiva e sottoposta all’ascolto e l’altra che, invece, può essere solo ed esclusivamente se vera è pronta a prescrivere farmaci per sedare il caso che ha di fronte. Psicologo e psichiatra sono due figure specializzate, che hanno studiato nella loro vita per riuscire ad interpretare un ruolo molto complesso all’interno della società medica, e non solo, e che vanno presi in considerazione esattamente per le loro specializzazioni. Per questo motivo, se si ha un dubbio circa quale sia la figura da scegliere in base al proprio caso, bisognerebbe approfondire più nel dettaglio le inclinazioni e le competenze di psicologi e psichiatri. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito.
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Psicologo e psichiatra: cosa studiano e quali sono le loro competenze?
Prima di prendere in considerazione la scelta e il modo in cui questa stessa potrebbe avvenire, risulta essere fondamentale, dunque, considerare il percorso di studi e le specifiche competenze che psicologi e psichiatri hanno, al fine di comprendere quale sia la dedizione al lavoro che questi stessi soggetti hanno, anche in base alla disciplina nella quale si sono formati. Uno psicologo è un professionista laureato in psicologia, un corso di laurea che ha una durata di 5 anni e che, secondo la definizione della propria professione, si occupa di promuovere il benessere della persona intervenendo in situazioni in cui il malessere non è ancora conclamato dal punto di vista medico.
In altre parole, lo psicologo svolge la propria professione attraverso colloqui di supporto, che possono aiutare a superare momenti di gravi difficoltà dettati da una condizione, come lutto, divorzio e tanto altro ancora, attraverso periodiche sedute, che possono favorire il benessere dell’assistito. Tuttavia, lo psicologo può anche attuare accertamenti psicodiagnostici, e eventualmente inviare il paziente, nel caso in cui questi abbia un disturbo molto più grave rispetto al campo specifico della psicologia, verso un’altra figura professionale. È fondamentale sapere che uno psicologo non può prescrivere farmaci e non può attuare diagnosi mediche, ma dovrà agganciarsi, in questo caso, ad altre competenze specifiche, che non riguardano la sua formazione.
Uno psichiatra, invece, segue un percorso di studi completamente differente, dal momento che si tratta di un laureato di medicina, corso di laurea che ha una durata minima di sei anni, e successivamente specializzato in psichiatria, specializzazione che ha, invece, una durata di 4 anni. Lo psichiatra si occupa di disturbi mentali che riguardano tutto lo spettro di gravità, e sulle quali si può intervenire con cure di tipo farmacologico e psicoterapico, dal momento che la specializzazione in psichiatria offre anche quella di psicoterapeuta. A proposito di quest’ultima figura, lo psicoterapeuta è un medico e uno psicologo, che ha inclinazioni e competenze verso entrambe le materie e che, soprattutto, può identificare una psicopatologia sia attraverso colloquio clinico, sia attraverso l’adozione di test psicodiagnostici, che possono portare all’adozione di un piano psicoterapico adeguato. Ovviamente, essendo una figura centrale rispetto a quelle precedentemente presi in considerazione, puoi indirizzare verso cure psichiatriche o offrire supporti di base psicologica.
Come scegliere tra psicologo e psichiatra?
Al fine di effettuare una scelta risolutiva per il proprio caso, è opportuno indagare circa quelle che possono essere eventuali risposte a eventi traumatici, che possono causare l’insorgere di manifestazioni di malessere, come ansia e stress fuori controllo. Se queste stesse sono risposte del proprio organismo a eventi traumatici, allora il supporto psicologico può essere in grado di indirizzare il caso specifico ad una risoluzione, mentre se queste stesse perdurano nel tempo apparentemente senza una causa conclamata allora potrebbe essere possibile un supporto psichiatrico, che avvenga comunque gradualmente a seguito di un indirizzo che viene da parte di uno psicologo.
È opportuno affidarsi alla distinzione tra sintomo e malattia e, soprattutto, credere nelle parole di chi indirizza verso un controllo e una cura psichiatrica, soprattutto se queste stesse avvengono da parte di uno psicologo, che sa quando e come indirizzare un determinato paziente verso cure psichiatriche. Un ultimo consiglio riguardante la scelta delle due figure è dettato da un altro aspetto che merita di essere considerato. La scelta di psicologi e psichiatri non deve avvenire sulla base di casualità o di simpatie personali: bisogna sempre essere sicuri della figura che si ha di fronte, del suo curriculum, dei casi clinici risolti, delle specifiche competenze che ha, dal momento che ci si sta affidando ad una persona, per quanto operi nel campo medico psicologico, che dovrà essere adibita alla risoluzione del proprio caso, e ciò non può essere assolutamente preso sotto gamba.