Mascherine: come effettuare una corretta igienizzazione

L’avvento della pandemia da Coronavirus nel 2020 ha apportato numerosi cambiamenti in quella che era la quotidianità di una persona: distanziamento sociale, evitare di uscire spesso, non abbracciare o baciare persone che non fanno parte del proprio nucleo familiare, lavare spesso le mani e indossare la mascherina.

La mascherina, utilizzata per evitare la trasmissione orale del virus, in base alle raccomandazioni da parte dell’OMS (organizzazione mondiale della sanità), va indossata sia all’aperto che in luoghi chiusi, facendo attenzione a coprire perfettamente bocca e naso, non bisogna toccarla con le mani, e una volta rientrati a casa va correttamente igienizzata per evitare di esporsi al virus.

Una mancata igienizzazione o un eccessivo uso della stessa mascherina che non viene cambiata con una nuova, comporterebbe il rischio di esposizione a germi e batteri, in quanto queste possono catturare il virus e contaminare poi le mani e ciò che tocchiamo successivamente senza alcuna protezione.

Diventa pertanto fondamentale sapere come usare e igienizzare al meglio le mascherine anche in base alla tipologia che si indossa:

  • chirurgica,
  • stoffa,
  • FFP2,
  • FFP3,
  • KN95.

Come effettuare la pulizia della mascherina di stoffa

 

In base alle indicazioni dell’OMS, affinché una mascherina in stoffa risulti correttamente igienizzata, è sufficiente effettuare un ciclo di lavaggio in lavatrice, dal momento che questo virus avendo un involucro, è sensibile ai detergenti i quali, grazie alla presenza di tensioattivi, ossia composti chimici, vanno a rompere l’involucro che tiene incapsulati i virus attraverso la riduzione della tensione superficiale.

Bisogna sottolineare che la temperatura impostata per effettuare il ciclo di una lavatrice, non ha molta importanza, dal momento che si usa un detersivo.

 

La pulizia delle mascherine filtranti

Prima di vedere come vanno pulite le mascherine filtranti, va sottolineato che per questa tipologia di mascherine, ovvero, FFP2, KN95 FFP3 spesso di parla di dispositivi non riutilizzabili.

Per capire se lo sono o meno basterà controllare il nome presente sulla mascherina: nel caso in cui, dopo il nome vi è la sigla NR, significa che la mascherina non può essere riutilizzata, ad esempio KN95 RN; al contrario se vi è la lettera R allora è riutilizzabile (KN95 R).

Ovviamente, dal momento che si tratta di mascherine costose e che non vengono utilizzate per molto tempo, si ritiene che, possono essere riutilizzate previa corretta igienizzazione.

 

Come avviene la pulizia di una mascherina KN95 o chirurgica

Al contrario di quelle di stoffa, una mascherina chirurgica è stata progettata per essere monouso e realizzata in tessuto non-tessuto sintetico che non riesce a sopportare un ciclo di lavaggio che provocherebbe gravi danni alla capacità di filtraggio.

Ecco perché, sarebbe preferibile utilizzare le mascherine KN95 o le FFP2, dal momento che sono ermetiche ed in grado di filtrare efficacemente una microparticella come quella di un virus.

Per poter igienizzare correttamente questa tipologia di mascherina, in genere si utilizzano appositi disinfettanti, in genere erogatori spray che contengono una soluzione idroalcolica costituita almeno al 70% di alcol, oppure anche attraverso l’utilizzo della luce ultravioletta ad alta energia: l’esposizione ai raggi UV-C per un arco di tempo di almeno due minuti, abbatte la presenza di qualsiasi virus, consentendo così di poterle riutilizzare.

Per quanto riguarda le mascherine chirurgiche, dal momento che sono monouso, queste andrebbero gettate dopo l’uso o riutilizzate al massimo un’altra volta, ma per la loro pulizia andrebbero riposte in un apposito contenitore e tenute lì fin quando il virus non svanisca.

Ovviamente ci si chiede quanto tempo occorra affinché il virus perda la sua efficacia.

In realtà, gli scienziati stanno ancora tentando di dare una corretta risposta a questa domanda: alcuni studi parrebbero dimostrare che il Covid-19, può resistere su una superficie anche per diverso tempo.

Basti pensare che il virus può rimanere attivo per diverse ore e anche giorni sulle mascherine: si ritiene che questo possa rimanere intrappolato all’interno delle fibre di una mascherina, fino a quando non perde forza con il passare del tempo.

Ecco perché a dispetto di qualsiasi mascherina si indossi, questa andrebbe cambiata massimo dopo cinque utilizzi.

La cosa importante da ricordare è che la possibilità di essere contagiati aumenta con l’aumentare del numero delle particelle virali che si incontrano, attraverso un processo non immediato ma che avviene gradualmente ecco perché bisogna ricordarsi sempre di igienizzare spesso le mani, non andare in luoghi affollati e fare attenzione alla pulizia della mascherina.