Non buttare l’okara, usalo in queste 3 ricette pazzesche: facili, veloci e a costo 0!

L’okara ti aiuta in tantissime ricette, ne proponiamo 3 facili, veloci, ma soprattutto economiche.

Sicuramente si tratta di un termine poco noto, ma una volta compresa l’origine dell’okara e il suo portentoso utilizzo, entrerà a far parte del vocabolario quotidiano di ogni persona che vuole mangiare sano e con gusto, ma soprattutto senza spendere un euro.

sfondo okara e tondo con ciotola con impasto
Non buttare l’okara, usalo in queste 3 ricette pazzesche: facili, veloci e a costo 0!- Nopazzia.it

Quante volte si buttano delle parti degli alimenti considerati di “scarto”, ma che in realtà sono potenziali ingredienti di altrettante ricette? Con l’Okara ne puoi fare tantissime, ne presentiamo 3 facili ed efficaci, e che possono piacere a tutti.

L’Okara è protagonista di numerose preparazioni. Sia per l’apporto nutriente che detiene, ma anche perché lo si impiega facilmente e senza problemi. Se l’obiettivo è risparmiare, questo prodotto è un must.

Ma qual è la sua origine?

Origine dell’Okara, come utilizzarlo in queste 3 ricette

Precisiamo che si tratta di un tipo di cucina vegana, può piacere o meno, ma comunque non si può non indicare quanto sia portentoso farne uso.

okara
Origine dell’Okara, come utilizzarlo in queste 3 ricette- Nopazzia.it

È la parte fibrosa e non solubile che rimane dal filtraggio dalle bevande vegetali come la soia e il latte di mandorla, oppure dal tofu. Quello che si utilizzerà per le 3 ricette del giorno, proviene dal latte di mandorla uno dei più amati.

Quando si prepara ad esempio della ricotta di mandorle fatta in casa, il composto granuloso che rimane come “prodotto di scarto”, è in realtà l’ingrediente principale per fare: biscotti, plumcake e cracker.

Per i biscotti servono: 250 g di okara, 400 g di farina integrale, 60 g di amido di mais, 2 cucchiai di olio di semi, 1 pizzico di sale, 150 g di zucchero, 30 g di ovoveg, 30 ml circa di latte di mandorle e la buccia di 2 limoni grattugiati. Mi raccomando, quest’ultima deve essere edibile.

Basta mescolare tutti gli ingredienti per creare un panetto di pastafrolla vegana. Si fa riposare in frigo per delle ore avvolta in pellicola trasparente e si stende. Si fanno le formine dei biscotti, e si mettono in forno caldo e ventilato a 180° per 30 minuti.

Per il plumcake sono necessari i seguenti ingredienti: 290 gr farina tipo 1, 100 g di okara, 150 g di zucchero, 290 ml di latte di mandorle, 80 ml di olio di semi, 20 g di amido di mais, 1 bustina di lievito, 1 pizzico di sale. Ancora 70 g di gocce di cacao, 70 g di mirtilli e la buccia di limone grattugiata.

Anche questo procedimento è facilissimo, si lavorano secchi e liquidi, e solo alla fine si aggiungono mirtilli e cioccolato. Si ottiene una miscela da mettere nella terrina da oliare per evitare che si attacchi, e si inforna a 170° per 50 minuti.

Ultima ricetta è quella dei crackers, per cui bisogna avere: 230 g di okara, mix di semi di zucca, lino e sesamo, 1 cucchiaino di timo secco, mezzo di sale, uno di paprika e 10 ml di olio. Stendere il composto tra due fogli di carta forno, più sottile meno sarà il tempo di cottura e maggiore la croccantezza. Mettere in forno con doppia cottura per 10 minuti dopo aver fatto un giro d’olio, e i crackers sono pronti!

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